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04 settembre 2018

Temi restaura "Il Ritratto dell’infante Francesco di Borbone"

Abbiamo sostenuto l'intervento sul quadro conservato al Museo di Capodimonte

Trasportiamo merci, conosciamo il valore degli oggetti e della loro movimentazione: soprattutto per questo ci siamo dedicati, e ci dedicheremo, con passione alla cura di quegli oggetti senza prezzo che sono le opere d'arte, e al loro pregio immateriale, vale a dire la nostra memoria storica e culturale che essi rappresentano. Per questo, nel corso del 2018, abbiamo deciso di sostenere, in qualità di donor del Progetto “Rivelazioni – Finance for Fine Arts” di Borsa Italiana, il restauro del dipinto di Elisabeth Vigée Le Brun, “Il Ritratto dell’infante Francesco di Borbone” (1790), oggi esposto al Museo di Capodimonte. Il quadro ha necessitato di un lavoro di pulitura e di consolidamento della stabilità degli strati pittorici che ha richiesto attenzione, cura e risorse finanziarie. Non si tratta, tuttavia, di un’iniziativa isolata, ma di un percorso che ci impegniamo a sviluppare in modo continuativo, in sinergia con le principali istituzioni culturali del territorio. 

«La tela costituisce uno dei ritratti dei quattro principini, figli di Ferdinando IV di Borbone e di Maria Carolina d’Austria, realizzati dalla pittrice francese Elisabeth Vigée Le Brun durante il suo soggiorno a Napoli, in fuga da Parigi dopo i fatti del 1789», spiega Angela Cerasuolo, a capo del Dipartimento di Restauro del Museo e Real Bosco di Capodimonte, responsabile della direzione dell'intervento sul dipinto.

«Si tratta di ritratti informali e pieni di grazia adolescenziale - aggiunge Angela Cerasuolo - che vedono i principini ripresi con atteggiamenti confidenziali, quasi a volere sottolineare l’atmosfera leggera e distesa di cui si godeva nel Reame di Napoli, a differenza dei profondi turbamenti politici che toccavano il resto dell’Europa. 

Il dipinto è stato restaurato da Bruno Arciprete. L’opera, foderata in un precedente intervento, presentava un discreto tensionamento. La leggibilità della superficie pittorica era ostacolata dalla presenza di vernici alterate; erano presenti diverse integrazioni il cui tono si presentava alterato. Come attività preliminare al restauro sono state realizzate una serie di indagini per studiare la tecnica esecutiva del dipinto e i materiali impiegati. Sulla tela sono stati eseguiti lavori di consolidamento della stabilità degli strati pittorici e un miglioramento della leggibilità della cromia, tramite la pulitura e l’integrazione pittorica».

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